ARTEMIA

Compagna di viaggio per anime creative.

Alcune cose si raccontano da sole. Artemia no.

Va vissuta, sfogliata, toccata. È un’agenda per chi sente l’urgenza di creare, per chi pensa a colori.

Nata a Firenze, città dove ogni angolo custodisce una traccia d’arte, Artemia è un inno all’immaginazione. Carta, tessuto, frammenti di giornali antichi legati a moda e arte: ogni pagina è diversa, e nessuna è timida.

Le carte sono vibranti, di varie texture e colori. Alcune lisce, altre stropicciate, altre ancora disegnate. All’interno troverai ritagli autentici da vecchie pubblicazioni ,scampoli di tessuti salvati, e perfino miei bozzetti di moda originali, scannerizzati, stampati e firmati.

Ogni esemplare è rilegato e assemblato a mano a Firenze, con carta ecologica e materiali recuperati. Un oggetto imperfetto, libero, espressivo. Proprio come chi lo sceglie.

Artemia non è solo un’agenda.

È un piccolo studio portatile, un luogo dove sbagliare, schizzare, ricominciare.

Perché certe idee non possono aspettare. E meritano uno spazio tutto loro.

ENGLISH VERSION

Artemia — a journal for offbeat thinkers

Some things explain themselves. Artemia doesn’t. It must be lived, touched, turned page by page. It’s made for those who feel the need to create, who think in color.

Born in Florence — a city where every corner carries a trace of art, Artemia is an ode to imagination. Paper, textiles, fragments of vintage publications on fashion and art: no two pages are alike, and none of them shy.

The papers are vibrant, diverse in texture and tone —some smooth, some crumpled, some illustrated. Inside you’ll find authentic snippets from old art and fashion magazines, upcycled fabrics, and even my hand-drawn original fashion sketches, scaned, printed and signed.

Each piece is hand-bound and assembled in Florence, using ecological papers and reclaimed materials. It’s imperfect, expressive, and free —just like the ones who choose it.

Artemia is more than a journal. It’s a portable creative studio.

A space for raw ideas, for mistakes, for beginnings.

Because some thoughts can’t wait. And they deserve a place of their own.